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Le missioni (27) - di Paul David Washer

 

«Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio; ma voi restate in città finché non siate rivestiti di potenza dall’alto» (Luca 24:49)

«Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra» (Atti 1:8)

Il libro degli Atti contiene il racconto missionario della chiesa primitiva. Come è stato spesso riconosciuto, non sono tanto gli atti degli apostoli quanto gli atti dello Spirito Santo attraverso gli apostoli. Infatti, anche una lettura più sommaria di questo libro, dimostra che l'opera delle missioni è dello Spirito1. Coloro che vogliono partecipare al grande mandato devono essere riempiti, potenziati e guidati dallo Spirito.

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Le missioni (26) - di Paul David Washer

 

«Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra» (Matteo 6:9-10)

«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa» (Matteo 7:7-8)

Quanto esposto fino a questo punto, ha avuto l’obiettivo di illustrare e sottolineare la necessità del missionario di essere saldamente ancorato alle Scritture e le dottrine più importanti della fede cristiana. I lettori sono spesso stati esortati non solo a confidare indubbiamente nella infallibilità delle Scritture, ma anche a fondare la propria vita e il proprio ministero nella convinzione che esse siano sufficienti. Non sono necessari schemi pragmatici, spesso decisamente anti-biblici, né tantomeno delle strategie che spopolano senza freno nell’evangelicalismo occidentale dei giorni nostri e nei suoi sforzi missionari; ciò di cui si ha realmente bisogno è semplicemente di conformare ciascuna attività ai dettami e ai parametri della Parola di Dio.

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Le missioni (25) - di Paul David Washer

 

«Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti» (Atti 17:30-31)

Il Grande Mandato riguarda la divulgazione della verità di Dio a "ogni tribù, lingua, popolo e nazione"1. In altre parole, si tratta di un'impresa globale. Sarebbe abbastanza difficile se la fede cristiana fosse nazionalista o confinata a un gruppo di persone o a una lingua. Il fatto che cerchi di abbracciare ogni persona e cultura del pianeta porta con sé una serie quasi infinita di complessità e problemi. Questi ostacoli servono a dimostrare ancora una volta che il Grande Mandato sarebbe assolutamente impossibile se non fosse per la fedeltà e la potenza di Dio. Non dobbiamo mai dimenticare questa verità!

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Le missioni (24) - di Paul David Washer

 

«Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: “Guarda”, disse, “di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”» (Ebrei 8:5)

L’importanza del tabernacolo nella dispensazione dell’Antico Testamento non riceverà mai abbastanza attenzione. La descrizione della sua costruzione occupa sedici capitoli del solo libro dell’Esodo1. Esso occupava il centro geografico fra le tribù di Israele2 3. Esso è anche un’immagine, un tipo della chiesa. A riguardo l’apostolo Paolo scrisse alla chiesa di Corinto: “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?”4

Alla luce di quanto detto è logico che le istruzioni che Dio diede a Mosè circa la costruzione del tabernacolo includessero severi avvertimenti che gli imponevano di aderire ad ogni dettaglio e gli toglievano ogni licenza di creatività. “Guarda”, Dio avvertì Mosè “di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”.

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