images/banners/000.jpg
images/banners/001.jpg
images/banners/002.jpg
images/banners/002b.jpg
images/banners/003.JPG
images/banners/003b.jpg
images/banners/005.jpg
images/banners/005b.jpg
images/banners/006b.jpg
images/banners/007.JPG
images/banners/008.JPG
images/banners/008b.jpg
images/banners/009.jpg
images/banners/009b.jpg
images/banners/010.JPG
images/banners/010b.jpg

di James T. Dennison  Jr.

Luca 2:21-35

Scarica in PDF

La musica di Natale non è stata creata da Antonio Vivaldi, da Johann Sebastian Bach o da George Friedrich Handel. La musica di natale è stata creata da Dio stesso. Non è questo un bel pensiero? Dio stesso è il creatore della musica, si, anche della dolce musica natalizia che accompagna gli inni che celebrano l’avvento del suo amato Figlio. La musica di Natale è discesa dal cielo; Vivaldi, Bach ed Handel ne sono solo imperfetti imitatori, che si sforzano di armonizzare i loro cori al suono di quelli delle celesti sfere. Il Figlio di Dio è disceso nel primo Natale ed il maestoso organo celeste ha intessuto una sinfonia di inni per celebrare la sua nascita.

Il Vangelo di Luca contiene questi inni, inni dell’avvento. Inni che proclamano l’avvenuta incarnazione del Figlio dell’Altissimo: “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero.” I racconti dell’infanzia di Luca contengono questi inni che celebrano la venuta e la nascita del Dio increato. In Luca  nei capitoli 1 e 2 troviamo quattro inni dell’avvento, quattro inni cantati sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Il primo inno è il Magnificat (1:46-55), la vergine Maria in questo inno esalta il Signore per il miracoloso concepimento che ha in lei operato e per il l’ammirabile fanciullo che porta in grembo, e dice: “l’anima mia magnifica il Signore.” Il secondo inno è il Benedictus (1:68-79) l’inno di Zaccaria padre di Giovanni Battista, il cui mutismo ha un significato profetico, quando potrà parlare dirà che Dio: “ci salverà dai nostri nemici….(ci salverà) mediante il perdono dei...peccati,” perciò: “Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele.” Il terzo inno è il Gloria (2:14) il coro che gli angeli cantarono davanti agli impauriti pastori nei campi di Betlemme, un inno cantato su una sinfonia celeste, Gloria in excelsis: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi” Ed alla fine il Nunc dimittis (2:29-32) l’inno di Simeone, un inno ispirato dallo Spirito Santo- un inno di addio- un inno che parla di un addio, ma che parla anche di un arrivo, dell’arrivo della visitazione del cielo ora stretta fra le desiderose braccia di Simeone. Nunc dimittis: “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo”.

Gli inni che cantiamo a Natale sono delle imperfette imitazioni dei cori che in cielo hanno celebrato la venuta del Figlio. Quindi cantiamo, cantiamo con i cori degli angeli, contiamo con cuori desiderosi e ferventi, cantiamo con meraviglia e stupore, cantiamo con i benedetti padri e le benedette madri dell’antico patto, cantiamo all’invito fattoci dal cielo, cantiamo la nascita del Figlio di Dio:questo dono della grazia che ci porta la salvezza. Quando ascolterete il Gloria di Vivaldi, quando sarete trascinati dal meraviglioso Magnificat di Bach, quando sarete portati sulle vostre ginocchia dall’ascolto del coro “Alleluia” di Handel, sappiate che le vostre orecchie, i vostri cuori,  le vostre lingue stanno imitando la magnificente gioia che il cielo stesso ha inaugurato, che Dio stesso ha commissionato, quando guidò il cielo e la terra nel canto di inni di lode per celebrare la nascita del suo Figlio. Non dobbiamo ritrarci dal cantare gli inni di Natale! Dio Spirito Santo stesso ha cantato davanti a noi, e noi seguiamo il meraviglioso, glorioso e benedetto esempio del nostro Consolatore, il Paracleto, il Nostro Aiuto.

Halloween è passato,

la Riforma protestante, grazia a Dio, rimane

Opuscolo Halloween

clicca qui!

Scarica in PDF (opuscolo impaginato su A/4)

Ogni anno, il 25 Dicembre, si ricorda la nascita del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Tale commemorazione, oltre ad avere un significato religioso è accompagnata da molto e vario folklore, come la consuetudine di riunirsi in famiglia per consumare abbondanti “pranzi e cene natalizie”, scambiarsi dei doni, addobbare l’albero di Natale, allestire il presepe, giocare a carte, a tombola e, per i più “mondani”, ballare e far tardi la sera.

Questa stagione viene attesa da tutti: credenti e non credenti, consumatori e commercianti e, praticamente, volenti o nolenti, tutti ne siamo più o meno coinvolti.

Così, anche tu, quest’anno festeggerai il Natale. Ma quale Natale festeggerai?

Il Natale dei pagani

Prima ancora che il 25 Dicembre si ricordasse la nascita del Signore Gesù Cristo, questa data era occupata da una ricorrenza molto importante nel calendario pagano dell’antica Roma. Si trattava del giorno culminante di una festa che cominciava il giorno 17 e si protraeva fino al 24 Dicembre, che aveva il nome di Saturnalia (I Saturnali) e veniva celebrata in onore del dio Saturno.

di James T. Dennison  Jr. (1)

Luca 2:1-20

Scarica in PDF (opuscolo impaginato su A/4)

Il giorno della nascita di un liberatore era stato celebrato nei canti dei veggenti e la sua opera era stata annunciata con un trasporto di devozione. Questo liberatore veniva annunciato come il “principe della pace”, colui che porterà la tranquillità, il pacificatore, colui che avrebbe liberato dalla guerra e dalle lotte. Davanti a questo avvento, davvero gli uomini avrebbero deposto le loro spade. Una luce splendente avrebbe diffuso i suoi raggi sopra il mondo. La luce, la radiosa luce solare, è l’immagine del suo regno. Una nuova età sarebbe sorta e l’umanità, avvolta da questo chiarore, sarebbe stata felice, gioiosa ed in pace. Il suo benefattore cosmico, questo salvatore, infatti, avrebbe portato misericordia, giustizia e libertà. Questo liberatore avrebbe iniziato una nuova era, un nuovo ordine: la trasformazione del mondo; la fine del vecchio mondo: l’inaugurazione di un nuovo mondo. Nella battaglia sarebbe stato onorato come vincitore- colui che sconfigge tutti i suoi nemici. Si, di lui si sarebbe anche detto che aveva un dio per padre, che era figlio di una divinità. La sua apparizione avrebbe portato una buona notizia- la buona notizia che un mondo nuovo aveva inizio.

Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo” (Ebrei 1:1-2).

Tu… fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:14-17).

La Parola di Dio è l’autorità suprema alla quale tutti gli uomini devono sottomettersi”. Forse condividete questa affermazione. Ma cos’è la Parola di Dio? Dove possiamo trovarla? Come possiamo riconoscerla affinché ci sottomettiamo ad essa?

 

Free Joomla! template by L.THEME