Le missioni (39) - di Paul David Washer
“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate” (Matteo 28:19-20).
“Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri” (2 Timoteo 2:2).
“Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; conservati puro” (1 Timoteo 5:22).
Dalla lettura degli articoli precedenti appare evidente che la fondazione di una chiesa non parte dal missionario ma dalla chiesa che guida questo processo, che approva e invia il missionario. Possiamo allora dire che il grande mandato consiste primariamente nell’opera di “chiese che fondano altre chiese” attraverso quei missionari che sono stati inviati da loro.
Alla luce di questa verità, possiamo giustamente dire che il modo migliore per assicurarsi un esercito di missionari biblici e maturi consiste nell’avere delle chiese bibliche e mature nelle nostre città. Di certo, molti degli errori delle missioni contemporanee sono direttamente correlati agli errori commessi nelle chiese locali che inviano i missionari. Pertanto, prima ancora che l’aspirante missionario pensi ad andare nel campo di missione, deve comprendere l’importanza di essere un membro vitale in una chiesa locale biblica, dove egli può rendere conto, essere addestrato e, successivamente, inviato.
Benché lo scopo di quest’opera non sia quello di scrivere una serie di articoli sulla natura di una chiesa biblica, possiamo però considerare brevemente alcune delle caratteristiche più importanti di una tale chiesa. Prima di procedere, però, dobbiamo ricordare che noi non siamo perfetti e, allo stesso modo, non esistono neanche delle chiese perfette. Non stiamo ricercando la perfezione, ma una onesta e riverente dedizione a Cristo e alla sua Parola. Di seguito, propongo un elenco di quattordici caratteristiche generali che devono essere presenti in una chiesa biblica:
• Una passione per l’inerranza e la sufficienza della Scrittura. Questo è il fondamento di ogni vera chiesa. Una chiesa biblicamente matura non solo confesserà l’inerranza della Scrittura, ma insegnerà la Scrittura e cercherà di conformare ogni aspetto del governo e del ministero della chiesa ai principi della Scrittura. Le chiese che hanno una concezione bassa della Scrittura mancano di una parola sicura che li possa guidare e non avranno alcuna parola sicura da proclamare. Una chiesa potrà avere un messaggio convincente, un’adorazione attraente o coinvolgente, ma se non sarà saldamente poggiata sull’inerranza e la sufficienza della Scrittura, causerà un grande danno spirituale ai credenti e all’opera missionaria.
• Una teologia radicata nella Bibbia e nel Vangelo. Bisogna che la confessione dottrinale della chiesa non sia contraddittoria e si mantenga nel contesto dell’evangelicalismo storico. Ogni pretesa di rivelazione “nuova” o “extrabiblica” dovrà essere considerata come un allontanamento dalla Scrittura e dal cristianesimo storico.
• Una visione alta di Dio e il riconoscimento della peccaminosità dell’uomo e del suo bisogno. La conoscenza degli attributi e delle opere di Dio rappresenta la conoscenza più alta ed essenziale1. Essa dovrà essere proclamata in modo da creare e mantenere un vero amore e riverenza per Dio (cioè il timore del Signore). Al contempo dovrà proclamare una concezione biblica dell’uomo (la natura decaduta, le azioni peccaminose e la condanna) in modo che la congregazione non fondi la propria speranza su se stessa o sulle sue opere, ma confidi soltanto nella misericordia di Dio com’è rivelata nel Vangelo.
• La persuasione che Cristo e il suo Vangelo occupano un posto centrale o predominante nella fede cristiana. Sebbene il cristianesimo segua una precisa etica o abbia dei principi morali ben definiti che bisogna insegnare, la nostra speranza ultima non risiede in ciò che facciamo, ma in quello che Dio ha fatto per noi, nella persona e nell’opera di suo Figlio. Il messaggio centrale proclamato da una chiesa biblica ai credenti e agli increduli deve essere il Vangelo di Gesù Cristo, soprattutto gli aspetti vicari e propiziatori della sua morte, risurrezione e ascensione. Il Vangelo è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede2 ed è la grande rivelazione che conduce alla vera pietà3.
• Una comprensione biblica della conversione. È necessario che la conversione sia intesa come un’opera soprannaturale dello Spirito Santo, in virtù della quale il cuore peccaminoso e insensibile dell’uomo è trasformato in uno che risponde positivamente alla persona e alla volontà di Dio e che si diletta in esse. Uno dei grandi mali della nostra epoca è rappresentato da un vangelo superficiale, che porta le persone a credere di essere state salvate per il semplice fatto di aver approvato alcune affermazioni dottrinali riguardo a Gesù o per aver recitato una preghiera. Una chiesa biblica e le sue guide si occuperanno del Vangelo e delle anime degli uomini con grande riverenza e con timore. Chiameranno i peccatori al ravvedimento e alla fede, li guideranno con la Scrittura affinché la loro certezza possa essere accresciuta, e li metteranno in guardia riguardo ai pericoli di una fede superficiale. Di conseguenza, sfuggiranno alle mortali macchinazioni dell’emotività e di un “decisionismo” superficiale.
• Un corpo direttivo qualificato. La Scrittura delinea chiaramente i requisiti degli anziani4 e dei diaconi5. Queste qualifiche non negoziabili rappresentano lo standard in base al quale riconoscere o rifiutare la posizione di guida ad alcuni uomini nella chiesa. Una chiesa biblica ordinerà come conduttori soltanto coloro che, essendo stati messi alla prova, sono risultati irreprensibili. Queste caratteristiche serviranno ad assicurare che gli anziani conducano la chiesa in modo biblico, mantenendo il giusto equilibrio tra l’esercizio della loro autorità e la volontà della congregazione. Le conduzioni deboli e i metodi dittatoriali sono entrambi nocivi per la chiesa e i singoli credenti.
• Una dedizione verso la predicazione espositiva. Non è sufficiente che una chiesa dichiari di possedere una visione alta della Scrittura. A provarlo veramente sarà la dedizione dei suoi conduttori per l’insegnamento della Scrittura e la fedeltà della congregazione a imparare e obbedire. Da parte degli anziani vi deve essere una devozione costante e visibile a studiare, obbedire ed esporre la Parola scritta di Dio6.
• Una visibile consacrazione alla preghiera. Paolo chiama la chiesa la “casa di Dio”7. Citando Isaia 56:7, Gesù dichiara: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ”8. Nella prima descrizione della chiesa antica leggiamo che “erano perseveranti […] nelle preghiere ”9. Una chiesa biblica promuoverà e praticherà la preghiera individuale e comunitaria. Dobbiamo ricordare sempre che una chiesa o un credente non si riconoscono da ciò che confessano, ma da quello che fanno. Questo è particolarmente vero rispetto alla preghiera! Il problema non è quanto una chiesa parli della preghiera o insegni su questo argomento, ma quanto preghi praticamente.
• Un impegno per un’adorazione che onori Dio, che sia sentita e che sia dottrinalmente sana. Una chiesa biblica userà grande riverenza nell’adorazione e non permetterà che essa si riduca a intrattenimento o espressioni di emotività. La Scrittura è la guida della vera lode. L’adorazione biblica non avrà soltanto un impatto nelle emozioni, ma impartirà anche delle verità dottrinali nella mente. Ciò è chiaramente dimostrato in Colossesi 3:16: “La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio”10.
• Una significativa appartenenza alla chiesa. Gli anziani e la congregazione devono comprendere e comunicare chiaramente il significato, l’importanza e i requisiti dei membri di chiesa come sono indicati nella Scrittura. Questo include il ruolo degli anziani in quanto pastori, il discepolato dei membri, il governo della chiesa, gli ordinamenti e la pratica della disciplina di chiesa e del successivo ristoro. Ricordiamo che la chiesa non è meramente un centro di predicazioni dove migliaia di facce sconosciute si raccolgono una volta a settimana per ascoltare un complesso musicale di lode o un sermone. È una famiglia di membri devoti l’uno all’altro e sotto la cura pastorale degli anziani.
• Una dedizione nei confronti della cura pastorale. Una chiesa biblica si interesserà del benessere spirituale, fisico e materiale di ciascuno dei suoi membri. Gli anziani serviranno come pastori fedeli che sorvegliano e vigilano su “tutto il gregge ”11 come “chi deve renderne conto”12. Gli anziani si dedicheranno anche alla consulenza pastorale e useranno la Scrittura per “insegnare, […] riprendere, […] correggere, […] educare alla giustizia”13.
• Un impegno ad addestrare e ordinare dei conduttori per il futuro. Gli anziani si dedicheranno ad addestrare degli uomini per il ministero con la massima cura e attenzione. Questo è il senso dell’ammonizione di Paolo a Timoteo in 2 Timoteo 2:2: “Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri”. Sebbene gli anziani possano contare sull’aiuto di istituti e seminari biblici affidabili, essi devono continuare a sovrintendere alla formazione di tutti coloro che appartengono alla loro congregazione. Solo quei membri che sono stati provati e che hanno dimostrato di possedere veramente le qualifiche per il ministero devono essere ordinati e inviati14.
• Un’evidente dedizione verso l’evangelizzazione e le missioni. L’obiettivo primario della comunità locale e degli incontri comunitari consiste nell’edificazione dei credenti15. Ciò nonostante, ciascuna congregazione è stata chiamata a prendere parte al grande mandato16. Una chiesa biblica cercherà di mantenere l’equilibrio tra l’edificazione dei credenti e l’evangelizzazione di coloro che sono vicini come anche di quelli che sono lontani. Una chiesa che non è attivamente coinvolta nell’evangelizzazione locale e nelle missioni presto diventerà stagnante.
• Un senso di cordoglio per i fallimenti e il rifiuto di elevarsi al di sopra delle altre congregazioni. Uno dei segni più evidenti della vera maturità del cristiano consiste nella consapevolezza dei propri fallimenti, nella presenza di uno spirito umile e contrito al cospetto di Dio e di misericordia verso gli altri. Le stesse cose possono essere dette di una chiesa. Dobbiamo guardarci da quelle congregazioni che credono di essere le uniche portatrici della verità sul territorio, che sono perennemente critiche nei confronti delle chiese circostanti, che non le presentano mai a Dio in preghiera né provano a raggiungerle con la verità e nell’amore.
1 Geremia 9:23-24.
2 Romani 1:16.
3 1 Timoteo 3:16.
4 1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9.
5 1 Timoteo 3:8-13.
6 Esdra 7:10; 2 Timoteo 2:15.
7 1 Timothy 3:15.
8 Matteo 21:13.
9 Atti 2:42.
10 Vedere anche Efesini 5:18-21.
11 Atti 20:28.
12 Ebrei 13:17.
13 2 Timoteo 3:16.
14 1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9; 1 Timoteo 5:22.
15 Efesini 4:11-12; Ebrei 10:23-25.
16 Matteo 28:18-20.