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Le missioni (9) - di Paul David Washer

«Fate miei discepoli tutti i popoli»
(Matteo 28:19)

Nel grande mandato Cristo parla in modo chiaro e diretto: Dobbiamo fare discepoli «tutti i popoli». Alcuni studiosi dichiarano di non essere certi che questa espressione fosse presente nel mandato originario. Essi sostengono che se Cristo fosse stato davvero così preciso rispetto all’universalità della missione ai discepoli, essi non avrebbero esitato così tanto nel rivolgersi agli stranieri. Ma una tale interpretazione è assolutamente ridicola. Vi è un’altra interpretazione più plausibile secondo la quale l’esitazione dei discepoli era dovuta al pregiudizio molto forte che nutrivano verso gli stranieri. Esso continuò a essere fortemente radicato nella chiesa giudaica primitiva fino alla conferenza di Gerusalemme, allorché la questione fu affrontata e chiarita1.

Le missioni (8) - di Paul David Washer

«Fate miei discepoli tutti i popoli».
Matteo 28:19

L’ordine di Cristo di “fare discepoli” è ben altro che contare il numero di mani che si alzano dopo un appello o i moduli in cui si sottoscrive la decisione di avere “accettato Gesù Cristo” presa nel corso di una campagna evangelistica. Un discepolo di Cristo è una persona che è stata genuinamente convertita mediante l’ascolto della parola della predicazione del Vangelo e che porta il frutto di una fede e di un ravvedimento autentici1. Questi sarà una persona che è stata giustificata mediante la fede nel suo Maestro e che continua a essere trasformato a immagine del suo Maestro.

Le missioni (7) - di Paul David Washer

«Fate miei discepoli tutti i popoli».
Matteo 28:19

Posiamo considerare queste parole come il “grande comandamento” del "grande mandato". Infatti esse costituiscono l’unico ordine che troviamo espresso in Matteo 28:19-20. I verbi “andate”, “insegnate”, e “battezzate” sono tutti dei participi che descrivono il modo in cui questo comandamento dato deve essere attuato. Il compito delle missioni non è quello di andare, insegnare e neanche quello di battezzare, ma è quello di fare discepoli! Quindi, nonostante lo zelo e i sacrifici, l'opera missionaria non sarà altro che paglia, legno e stoppia1 se non ci si impegna a compiere quello per cui si è stati mandati: fare dei seguaci di Cristo!

Le missioni (6) - di Paul David Washer

«E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra».
Matteo 28:18

Molti di coloro che sono impegnati nel campo delle missioni, si troveranno sicuramente d’accordo con quanto è stato finora detto sull’autorità di Cristo e le sue implicazioni per l’opera missionaria. Purtroppo spesso non comprendiamo che per poter operare “con” l’autorità di Cristo dobbiamo anche operare “sotto” la sua autorità. In altri termini, sia l'insegnamento che la metodologia delle missioni deve nascere da un accurato ed impegnativo studio delle Scritture. Non abbiamo, infatti, né il diritto, né la libertà di portare avanti il grande mMandato secondo quello che ci sembra meglio1.

Le missioni (5) - di Paul David Washer

«E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra”».
Matteo 28:18

La rivendicazione da parte di Cristo del possesso di una autorità assoluta è di grandissima importanza per la chiesa rispetto alla chiamata ad assolvere il grande mandato. Ciò appare particolarmente chiaro alla luce di due fatti innegabili: la natura colossale del compito e la fragilità degli individui che sono stati chiamati a svolgerlo. Nei versi 16 e 17, immediatamente precedenti la dichiarazione di Cristo circa la propria autorità, leggiamo:

Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E, vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono.

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