Prefazione
Tuttavia ci è sembrato opportuno tradurre, adattare e pubblicare questo breve scritto1 per chiarire, evidenziando alcuni punti fermi, cosa intendiamo quando, ad una richiesta di identificazione rispondiamo di essere “battisti riformati”. Questo è il nostro scopo principale, senza alcuna intenzione d’imporre una sorta di copyright sull’uso dell’espressione né rivendicare alcun diritto di precedenza. La pubblicazione di questo opuscolo dovrebbe giovare ai fini della chiarezza, perciò speriamo che possa rivelarsi utile per una riflessione su quali siano (o quali dovrebbero essere) i tratti caratteristici di una chiesa che sia battista e riformata.
Anche in Italia, da qualche anno a questa parte, alcune chiese hanno cominciato a definirsi “battiste riformate”. Per alcuni i due aggettivi sono abbastanza chiari da spiegare la natura i questi gruppi, mentre per altri è un vero rebus. Per questo molti domandano: «Cosa s’intende per chiesa battista riformata?».
Il proposito di questo libretto è provvedere una risposta a questo importante interrogativo che sia, al tempo stesso, breve e sostanziale. Considereremo due cose: in primo uogo, la definizione dei termini e, poi, la descrizione di alcune caratteristiche peculiari di una chiesa riformata.
Definizione dei termini
Ci sono due termini che devono essere definiti chiaramente: “riformata” e “battista”.
a) Cosa s’intende per chiesa “riformata”?
L’aggettivo “riformata” ci aiuta a spiegare le nostre radici storiche e teologiche. Noi crediamo a quell’insieme di verità che in gergo teologico è comunemente conosciuto come “fede riformata”. Si tratta di quelle verità della Parola di Dio, la Bibbia, che furono affermate nel principio dalla chiesa apostolica e ravvivate poi al tempo della riforma protestante. Le verità bibliche sola gratia (la salvezza di Dio per sola grazia), sola fide (giustificati mediante la sola per fede), solus Christus (l’unico Salvatore dei peccatori), sola Scriptura (la Bibbia soltanto è la base della fede e della pratica dei credenti), soli Deo gloria (solo a Dio tutta la gloria per la salvezza dei peccatori) sono alcuni dei tratti peculiari della fede riformata.
La dottrina della salvezza insegnata dalle Scritture e anche dalla fede riformata è che, prima della fondazione del mondo, Dio Padre ha sovranamente scelto alcuni peccatori per la salvezza, secondo un suo disegno benevolo (cfr. Efesini 1:3-5). Dio Figlio venne e morì per i peccati degli eletti (cfr. Giovanni 10:14-18). Nella conversione del peccatore, Dio Spirito Santo opera in armonia con i decreti del Padre e la morte vicaria del Figlio, applicando l’opera della redenzione agli eletti (cfr. Tito 3:5). Quando diciamo di essere riformati, stiamo dicendo che abbracciamo il sistema biblico teologico comunemente chiamato “dottrine della grazia”. Si tratta delle antiche verità della depravazione totale o completa corruzione dell’uomo, dell’elezione incondizionata o scelta sovrana di Dio, dell’espiazione limitata o redenzione particolare, della grazia irresistibile o chiamata efficace e della perseveranza finale o preservazione dei santi. Molti dei più grandi nomi della storia della chiesa sono associati con queste dottrine: Agostino, Giovanni Calvino, John knox, John Bunyan, John Newton, Matthew Henry, George Whitefield, Jonathan Edwards, Adorinam Judson, Willam Carey, Charles Spurgeon, Arthur Pink, Martyn Lloyd Jones e molti altri ancora hanno compreso in questo modo la dottrina della salvezza. Tuttavia, ciò che vorremmo sottolineare è che noi crediamo a queste dottrine non perché Agostino, Calvino, Edwards e altri importanti personaggi nella storia della chiesa hanno creduto così, ma perchè siamo fermamente convinti che Cristo e gli apostoli le hanno insegnate chiaramente.
Tuttavia, le peculiarità della fede riformata non riguardano soltanto la dottrina della salvezza, ma si estendono anche ad altre verità importanti e pratiche: come deve essere vissuta la nostra vita, come deve essere annunciato il Vangelo, come deve essere condotta l’adorazione di Dio, come devono essere governate le chiese cristiane ed altro ancora. È dalla riflessione teologica su questi argomenti che scaturiscono le grandi confessioni e i catechismi riformati. Tra i più importanti vi sono i Canoni del Sinodo di Dort, la Confessione Belga, il Catechismo di Heidelberg, la Confessione ed i Catechismi di Westminster. Le chiese battiste riformate fanno riferimento alla Confessione di fede del 1689, la London Baptist Confession (conosciuta anche come The Second London Baptist Confession) la quale è profondamente radicata nei documenti riformati summenzionati. Difatti è sostanzialmente simile alla Confessione di fede di Westminster. Dunque, per queste ragioni teologiche e storiche noi ci chiamiamo “riformati”.
Inoltre, usiamo il termine riformato anche in un altro senso e per un’altra ragione: cerchiamo continuamente di riformare noi stessi e le nostre chiese in accordo con gli insegnamenti della Bibbia. Oggigiorno udiamo frequenti appelli ad una riforma della chiesa, ma si tratta di inviti che intendono portare la chiesa lontano dalle proprie radici bibliche e storiche. Questo tipo di riforma è solo un’innovazione antropocentrica e pragmatica. Spesso si assiste ad un tipo di riforma che non ricalca il modello biblico, ma che si propone di cambiare la natura della chiesa trasformando la “casa di Dio” in una “casa d’intrattenimento”. Molti cercano di dilettare i peccatori invece di convincerli del loro stato di perdizione. L’allegria – non la santità – è la grande passione della gente! Molti hanno dimenticato e perso di vista la maestà, la gloria e la potenza di Dio. In contrasto con questa tendenza, i battisti riformati stanno cercando di portare le loro chiese a conformarsi agli standard della Parola di Dio e in questo senso perseguono in modo dinamico una continua riforma. Vogliamo tornare alle Scritture per esaminare noi stessi. E non vogliamo farlo solo perchè lo hanno fatto i riformatori e i puritani, ma questo è quanto è rivelato nella Bibbia ed è la volontà di Cristo per tutte le chiese cristiane.
b) Cosa s’intende per “battista”?
Il termine “battista” è una forma verbale che vuole comunicare alcune verità bibliche. Prima di tutto, questo termine riguarda i soggetti e le modalità del battesimo cristiano. La Bibbia parla chiaramente di questo tema. Rispetto a chi può essere soggetto del battesimo in acqua, l’indiscutibile insegnamento della Parola di Dio è che tale ordinamento è solo per i discepoli (cfr. Matteo 28:19). Non è il libro della Genesi a stabilire chi sono i soggetti del battesimo cristiano, bensì i Vangeli e le epistole. Non possiamo riscontrare una sola evidenza attendibile nella Parola di Dio che sostenga legittimamente la pratica che i bambini, o i figli dei credenti siano stati battezzati. Ogni singolo comandamento, ogni esempio ed ogni dottrina riguardante la natura del battesimo, prova che è solo per i credenti.
Riguardo alla modalità del battesimo, la Scrittura insegna che deve essere amministrato per immersione. La parola greca comunemente usata per indicare un’immersione o una sommersione è la stessa impiegata dal Nuovo Testamento. Esiste un termine greco diverso per indicare un’aspersione. Infatti, ci sono numerose occasioni nella traduzione dei Settanta (la traduzione in greco dell’Antico Testamento) dove le parole usate per tradurre “immersione” e “aspersione” compaiono affiancate nello stesso contesto, ma con i loro rispettivi significati ben distinti (per esempio, quando il sacerdote “immerge” il dito nel sangue per poi “aspergere” un qualche oggetto: vedi Levitico 4:6, 17).
In secondo luogo, il termine “battista” si riferisce alla verità secondo cui soltanto coloro che sono convertiti e battezzati hanno il privilegio di essere accolti come membri nella chiesa di Cristo. Coloro che vengono accolti come membri nelle chiese cristiane devono essere presone davvero rigenerate. Leggendo le epistole del Nuovo Testamento con attenzione comprendiamo che gli apostoli consideravano coloro ai quali scrivevano «santi», «fedeli fratelli» (I Corinzi 1:2; Colossesi 1:2). Purtroppo, molte chiese battiste oggi si preoccupano di più di strappare un’alzata di mano ed un battesimo formale piuttosto che accertare ragionevolmente l’avvenuta rigenerazione. È responsabilità di tutti i credenti fare il massimo affinché nelle chiese locali non siano ammesse persone inconvertite.
1 Il titolo originale dello scritto che segue è What’s a Reformed Baptist Church?, ed è stato originariamente composto dal Past. Jim Savastio di Louisville (Kentucky, USA) e lievemente modificato e adattato con l’autorizzazione dell’autore dal Past. Jim Domm di Eglewood (New Jersey, USA). Ulteriori, lievi modifiche sono state introdotte da noi al solo scopo di contestualizzarlo maggiormente alle nostre circostanze.