Le missioni (23) - di Paul David Washer
«Ti scrivo queste cose sperando di venire presto da te, affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità». 1 Timoteo 3:15
In questo testo troviamo almeno due verità importanti. La prima è che la chiesa appartiene a Dio ed è di sua proprietà, mentre la seconda riguarda il modo in cui noi ministri dobbiamo comportarci nella “sua casa”.
Sono in pochi, e forse nessuno, quelli che negherebbero coscienziosamente che il proprietario della chiesa sia Dio. Eppure, gli ammonimenti della Scrittura ci indicano che è necessario che questa verità sia costantemente ricordata ai ministri. «Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue»1.L’ammonizione paolina, non solo ci insegna che la chiesa appartiene a Dio in modo esclusivo, ma che egli l’ha acquistata al più alto prezzo, ovvero col sangue del suo caro Figlio!
In I Timoteo 3:15, Paolo si dimostra ancora una volta assai zelante nel prevenire l’idea che la chiesa possa appartenere ad altri all’infuori di Dio. La chiesa è “la casa di Dio”. Appartiene al “Dio vivente” ed egli non condivide il titolo o la proprietà con nessun altro! Questa verità non solo ci comunica chi è Dio rispetto alla chiesa, ma anche chi siamo noi in quanto suoi ministri nella chiesa. Siamo amministratori, niente di più e niente di meno. E in quanto amministratori, non è di nostra competenza o prerogativa determinare il modo in cui la chiesa dev’essere guidata o come farne avanzare la sua causa globale. Abbiamo un solo dovere ed è quello di obbedire alle direttive del Capo della chiesa e del nostro Maestro. Queste direttive ci sono state rivelate in modo esclusivo e inerrante in ciò che è scritto!
Nel nostro testo, Paolo scrive a Timoteo in modo che, come suo giovane discepolo, sappia il modo in cui bisogna comportarsi nella chiesa di Dio2. Purtroppo, tale breve spiegazione dello scopo di Paolo nello scrivere la prima lettera a Timoteo viene spesso trascurata, eppure è uno dei testi più importanti che possiamo trovare in tutte le Scritture a proposito del rapporto in cui si trovano la Scrittura stessa, il ministro, la chiesa e il ministero che essa è chiamata a svolgere nel mondo.
Come possiamo sapere con certezza il modo in cui comportarci nella chiesa di Dio? Come possiamo sapere come far progredire la sua causa del Grande Mandato? Solamente attraverso “ciò che è scritto”. Soltanto mediante la sottomissione alla guida infallibile delle Scritture. Secondo 1 Corinzi 3:10-15, ci sarà un giorno in cui tutti i ministri di Dio, compresi quelli che servono nel campo di missione, saranno giudicati in base al ministero che avranno svolto. Come potremo starcene tranquilli considerando l’approssimarsi di quel giorno? Come possiamo essere certi di avere eseguito gli ordini del nostro Maestro e che il nostro lavoro rimarrà saldamente in piedi e sarà ricompensato? Conosceremo questa fiducia solo nella misura in cui sottometteremo la nostra vita, la condotta morale e la metodologia del ministero ai comandi diretti e chiari delle Scritture. Più ci sottometteremo a ciò che è scritto, più libera sarà la nostra coscienza e maggiore sarà la fiducia che avremo. Di conseguenza, più ci allontaniamo dai comandi diretti della Scrittura per dedicarci alle nostre invenzioni, più ci esponiamo a essere rimproverati da Cristo e a subirne il danno nell'ultimo giorno!
1 Atti 20:28
2 Il termine “comportarsi” traduce il termine greco anastrépho, che significa letteralmente “ribaltare” e, quindi, comunica il concetto di essere “occupati” o di “assumere un contegno specifico”.