Le missioni (2) - di Paul David Washer
«Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: "La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse"».
Matteo 9:36-38
Comincerò col dare una breve descrizione della nostra realtà attuale: il raccolto è più abbondante che mai, la porta delle opportunità è più aperta che mai e gli operai, come sempre, sono pochi.1 Questi sono fatti innegabili.
In questo momento, sul nostro pianeta vivono oltre sette miliardi di persone. Si prevede che entro il 2025 la popolazione supererà gli otto miliardi. Della popolazione attuale, meno dell'8% professa di essere cristiano evangelico2. Attualmente, la popolazione mondiale può essere suddivisa in circa 16.787 gruppi di persone, di cui 6.947 sono ancora considerati come “etnie non raggiunte”. Ciò equivale a un totale di oltre due miliardi e ottocento milioni di individui che sono attualmente fuori dalla portata del Vangelo3. Ci sono anche circa settemila lingue e innumerevoli dialetti nel mondo. Di queste lingue sono ancora più di duemila quelle in cui la Bibbia non è stata tradotta4.
Queste cifre sono devastanti, eppure il problema diventa ancora più acuto quando ci rendiamo conto che in molte delle aree e delle popolazioni del mondo che sono state raggiunte, i cristiani languono per la mancanza di una adeguata conoscenza biblica che si traduce in errori dottrinali ed etici anche molto gravi, che apre le porte al sincretismo5 e che non combatte la mondanità. Come accadde ai giorni di Neemia per coloro che stavano edificando le mura di Gerusalemme, anche oggi quelli che s’impegnano a costruire una muraglia spirituale e ad estendere il regno di Dio, si trovano a dover combattere su più fronti e sono attaccati da ogni parte. Non soltanto ci sono migliaia di gruppi etnici non ancora raggiunti dal Vangelo e milioni di persone che stanno morendo senza averlo mai ascoltato, ma esistono anche altrettanti gruppi e popolazioni dove, pur essendo presente una chiesa indigena, si langue nell'immaturità spirituale e c’è il grande bisogno di una migliore istruzione riguardo al Vangelo.
I bisogni del mondo e della chiesa sono più grandi che mai, eppure, altrettanto grandi sono le opportunità. Lo scenario è già pronto per quella che potrebbe essere la fase del più grande progresso delle missioni che la chiesa abbia mai conosciuto. Gli sconvolgimenti politici hanno aperto la porta a paesi che erano stati estremamente chiusi nei confronti del Vangelo, e tutti i grandi “ismi” dell'uomo laico sono crollati sotto il peso degli errori ideologici che li sostenevano. L'umanesimo ha lasciato il nostro mondo disilluso e cinico. Il pensiero secolare lo ha privato dell’anima e svuotato di senso. Il materialismo ha lasciato sia gli “abbienti” che i “non abbienti” ugualmente miserabili e in costante conflitto. Il libertarismo sessuale ha violentato l'individuo della sua dignità umana, ha fatto evaporare la bellezza e ha colpito al cuore l'innocenza. Infine, l'attuale rinascita del paganesimo ha portato la gente a pregare le rocce, ad abbracciare gli alberi e a uccidere i bambini. L'illuminismo del ventesimo secolo, che avrebbe dovuto portare pace e prosperità all'umanità, ha generato più ignoranza, povertà, immoralità e violenza di quanto qualsiasi studioso avrebbe potuto immaginare o qualsiasi profeta avrebbe potuto predire.
Oggi è il tempo giusto per potersi lanciare in grandi imprese, eppure sembra che la chiesa non sia adeguatamente istruita e che sia molto distratta e debole. Ci troviamo al cospetto di una porta aperta che rappresenta una grande opportunità, ma possediamo la volontà e la forza per oltrepassare la soglia ed entrare da quella porta? Come Gionatan, andremo in battaglia per vedere cosa farà il Signore per noi, credendo che egli è in grado di salvare sia con molta sia con poca gente?6 O come il re Ezechia ci lamenteremo che «i figli stanno per uscire dal grembo materno, però manca la forza per partorirli»?7 Il mondo è maturo per il Vangelo, ma noi, raccoglieremo la sfida? Questo non è il momento dei pusillanimi, dei timidi e delle menti poco istruite. Come il profeta Isaia ammonì il timoroso re Ezechia, dobbiamo confidare nell'Iddio che governa le nazioni8. Dobbiamo pregare il Signore della messe affinché invii operai nella sua messe9. Dobbiamo essere disposti, persino ansiosi di fare dei sacrifici, sia andando personalmente sia inviando e sostenendo coloro che andranno!
La guerra che gli uomini stanno combattendo contro la verità ha devastato il mondo, e tuttavia più fitta è l'oscurità, maggiore è l'opportunità affinché la luce risplenda in modo distinto e puro. Mentre viviamo in uno scenario ostile del tutto simile a quello del primo secolo dell’era cristiana, ci viene offerta l'opportunità di vivere come i cristiani del primo secolo e di capovolgere il mondo affinché stia dalla parte giusta10. Tuttavia, le Scritture chiariscono che solo «il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza e agirà». Le domande che deve porsi chiunque voglia andare sul campo di missione sono: «Possiedo una tale conoscenza di Dio? È una realtà nella mia vita? Sono capace di comunicarlo ad altri?»
Non sarà mai possibile eccedere nell’esprimere il grande bisogno delle missioni globali. C'è così tanto da fare e così poco tempo per farlo! Tuttavia, il pur grande bisogno che osserviamo non deve spingerci al pragmatismo, ma alle Scritture e alla preghiera. La soluzione non si troverà nel cuore o nella mente dell'uomo, ma mediante un’attenta esegesi del testo biblico e la nostra fedele adesione alla verità che vi troveremo. Per trovare la risposta a tutto ciò che affligge il movimento missionario moderno non dobbiamo guardare in avanti per scoprire qualcosa di nuovo. Piuttosto, dobbiamo guardare indietro per riscoprire qualcosa di vecchio: le verità eterne dell'immutabile Parola di Dio. Se questi articoli gioveranno a insegnare qualcosa al lettore, desidero che apprenda prima di tutto che le Scritture sono sufficienti affinché ogni sforzo sul campo della missione e ogni missionario possa essere «completo e ben preparato per ogni opera buona»11 necessaria per svolgere il “grande mandato”. Cercare aiuto al di fuori delle Scritture significa far poggiare sulla sabbia le fondamenta dei nostri sforzi missionari.12 Nonostante tutto il nostro impegno e una pletora di attività missionaria, “il giorno” rivelerà che poco è stato realizzato per il regno e che noi siamo stati servi infedeli. Tuttavia, se ci atteniamo tenacemente alle Scritture e conformiamo la nostra dottrina e metodologia missionarie a ciò che è scritto, potremo avere fiducia che in quel “grande giorno” saremo riconosciuti come dei saggi ed esperti architetti.13
NOTE
1 Matteo 9:37; Luca 10:2
2 Operation World, p. 1, 3
3 Joshua Project
4 Operation World, p.1
5 Il sincretismo si riferisce alla fusione di idee religiose e culturali distinte e spesso contraddittorie. Esempio: la fusione dell'insegnamento buddista o islamico con il cristianesimo ortodosso o l'ingresso nella chiesa della filosofia secolare o della cultura pop.
6 I Samuele 14:6
7 II Re 19:3; Isaia 37: 3
8 II Re 19:6, 20ss
9 Matteo 9:38; Luca 10:2
10 Atti 17:6. «Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli davanti ai magistrati della città, gridando: “Costoro, che hanno messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui”».
11 II Timoteo 3:16-17
12 Matteo 7:26-27
13 1 Corinzi 3:10