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Una parola agli aspiranti missionari

paul washer round

Le missioni (1) - di Paul David Washer

«Sforzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità».
2 Timoteo 2:15

Essendomi da dedicato più di tre decadi all’opera delle missioni internazionali e avendo offerto aiuto e consiglio a molti missionari sul campo, sono giunto alla profonda convinzione che la produzione di una maggiore quantità di letteratura sulle "missioni" non soltanto sia utile, ma che sia assolutamente necessaria. Per questa ragione mi sono proposto di scrivere questi articoli, sottoponendomi all'autorità degli anziani e della chiesa che ha per nome Christ Church, e che si trova a Radford, in Virginia. Lo scopo principale che mi prefiggo è quello di istruire gli anziani, le chiese e i missionari che collaborano con noi per promuovere il Vangelo in tutto il mondo, ma li ho scritti ponendomi anche un obiettivo secondario, quello che quest'opera possa avere un'influenza più ampia, specialmente tra quei giovani, siano essi uomini o donne, nel cui cuore il Signore ha posto lo zelo1 necessario per donarsi alla causa di Cristo essendo disposti anche a oltrepassare i loro confini nazionali.

Sebbene i miei articoli saranno pensati principalmente per coloro che aspirano a svolgere le missioni interculturali in terra straniera, spero che il risultato potrà comunque essere d’aiuto anche a tutti coloro che potrebbero mettere mano all'aratro per dedicarsi a qualsiasi campo del raccolto. Non ritengo di possedere la mente o le credenziali di un gran numero di altri insegnanti che sono più qualificati a scrivere un manuale su questo argomento, ma la consapevolezza della mia inettitudine è stata superata dal senso della necessità. Scrivo perché sento il peso e la responsabilità di doverlo fare. Desidero ardentemente che l’opera missionaria sia svolta e non solo che essa avanzi, ma che progredisca biblicamente.

I conduttori di agenzie missionarie in tutto il mondo incoraggiano giovani uomini e donne a scendere in campo e molti rispondono alla chiamata con una passione sfrenata. Questo è certamente motivo di gioia; tuttavia, potrebbe essere saggio fare una pausa, respirare profondamente e soffermarsi a pensare su quali siano esattamente i requisiti necessari e i costi dell’opera missionaria. Il fatto che qualcuno desideri andare, di per sé, non è sufficiente perché egli vada. L’opera missionaria non è un “diritto” che appartiene a ogni credente, ma una chiamata rivolta e un privilegio concesso ad alcuni in particolare. Bisogna essere chiamati, qualificati, arresi ed equipaggiati. Se anche solo una di queste cose dovesse mancare, il missionario non solo potrà rivelarsi inefficace, ma c’è il rischio concreto che egli sia perfino dannoso.

Seppure sia consapevole del rischio di apparire troppo critico o perfino aspro, dirò che attualmente, più che in ogni altra epoca precedente, nel mondo si sta svolgendo la maggiore quantità di attività missionaria. Tuttavia, la pletora di attività non è necessariamente un indicatore sicuro che si stia facendo la volontà di Dio. Ci sono alcuni di coloro che si trovano sul campo che hanno lasciato le loro terre d'origine animati soltanto da un'onda di romanticismo o da una passione mal indirizzata ad essere usati da Dio. Ci sono altri sul campo che, non avendo mai “calcolato la spesa” adeguatamente, si sono già arresi e sono venuti meno sotto il peso delle fatiche che accompagnano inevitabilmente l’opera missionaria. Costoro sono quelli che non hanno mai inteso rinunciare alle comodità a cui erano avvezzi quando si trovavano a casa loro o che sono alla ricerca di un benessere perfino maggiore. Non hanno imparato e non si rendono conto che «la vita del missionario è semplicemente un’opportunità per morire»2. Infine, ci sono quelli che, pur trovandosi sul campo, non sono qualificati o sufficientemente equipaggiati per svolgere l’opera. Nel loro zelo, hanno trascurato di seguire l’ammonimento che l’apostolo Paolo scrisse a Timoteo:

Sforzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità3.

Le opportunità e le necessità di svolgere il “grande mandato” sono più grandi che mai. La mia preghiera è che le prossime generazioni di cristiani si riversino a profusione nel campo missionario. Tuttavia, dobbiamo fare in modo che non sia il pragmatismo a guidarli. Non si dovrebbe mai trascurare le richieste della Scrittura solo perché vi un così grande bisogno. Piuttosto, bisognerà confidare nella provvidenza di Dio e “andare” soltanto se si è chiamati davvero e se ci si sarà impegnati e preparati adeguatamente.

Se state leggendo questi articoli, molto probabilmente è perché avete un vero interesse per il “grande mandato”. Che siate dei veterani esperti per aver tanto lavorato sul campo o dei giovani entusiasti smaniosi di partire, o chiunque altro voi siate, vi prego di voler comprendere che lo scopo di questi articoli non è quello di far sbollire il desiderio scoraggiandovi dall’intento di dare la vostra vita a svolgere questa chiamata, ma che sono scritti per indirizzarvi affinché il dono della vostra vita possa effettivamente servire a qualcosa!

Infine, questa serie non è solo il risultato di ciò che ho scoperto dallo studio della verità delle Scritture, ma è anche il frutto di ciò che ho imparato, sul campo missionario, da altri uomini e donne devoti. Inoltre, confesso che è anche il risultato di ciò che ho potuto apprendere dai miei tanti errori. Se svolgere l’opera missionaria commetterete sicuramente degli errori. Tuttavia, proprio per questa ragione, ogni nuova generazione di missionari non dovrebbe ricominciare da zero come se, prima di loro, nulla di buono, vero e sano fosse stato detto e fatto. Tra le responsabilità della generazione di missionari più anziani, vi è quella di passare a quelle più giovani la saggezza biblica accumulata con lo studio e l’esperienza. Inoltre, tra le responsabilità delle nuove generazioni di missionari, vi è quella esaminare questa “saggezza tramandata” alla luce delle Scritture per vedere se meriti davvero questo nome.

Vostro fratello, in Cristo,

Paul David Washer


NOTE

1 2 Corinzi 8:16

2 Amy Carmichael, mentre si trovava in India, ricevette la lettera di un giovane aspirante missionario che le chiedeva: «Sig.na Carmichael, com’è la vita del missionario?». La sua risposta fu proprio: «La vita del missionario è semplicemente un'opportunità per morire».

3 2 Timoteo 2:15

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