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Nel principio della vita cristiana la grazia è poca (R. Sibbes)

Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.
– Matteo 12:20 –

Dio non spegnerà il lucignolo fumante che sta per estinguersi, ma, al contrario, lo alimenterà fino a farlo diventare una fiamma ardente. Quando le lampade cominciano a spegnersi la luce diviene fioca e cominciano a produrre molto fumo.

In colui che si è convertito da poco, la grazia dimora insieme a molta corruzione. La sua condizione spirituale è simile a quella del lucignolo fumante: in lui vi è una luce molto tenue che illumina molto poco e per di più la presenza del peccato, come un denso fumo, ottenebra il suo cuore. Ci sono diversi gradi di maturità nel corso della vita cristiana. Alcuni credenti possono essere paragonati a bambini, altri a giovani, altri ancora ad adulti. Nel principio la grazia è come “un granello di senape” (Matteo 17:20), ma, passo dopo passo, colui che è una nuova creatura in Cristo cresce fino a raggiungere la piena maturità. Non c’è nulla di più piccolo come la grazia, al suo inizio; allo stesso modo in cui nulla al mondo è più glorioso della stessa grazia giunta a maturità. L’uomo, sebbene sia la più perfetta delle creature, giunge alla perfezione molto lentamente. Sono le più infime creature che, come i funghi o il ricino di Giona, crescono in una notte e, in un istante, svaniscono.

Una “nuova creatura”, invece, che è tra le cose più nobili del mondo intero, cresce lentamente e per gradi. Perfino la natura c’insegna che le querce maestose si sviluppano da una piccola ghianda. L’esperienza dei cristiani è simile a quella di Cristo, il quale si presentò al mondo come “una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo” (Isaia 53:2). Le sue origini  furono umili, ma “l’uomo di dolore” fu poi sovranamente innalzato! Gli alberi di giustizia non sono creati da Dio come quelli dell’Eden che, fin dal principio, furono fatti perfetti. Il germe di tutte le creature, che adesso vediamo bellissime, al principio era nascosto nel caos e nella massa informe e vuota dalla quale Dio le fece sorgere. In se stessi, i piccoli semi delle piante contengono già il tronco, i rami, i fiori ed il frutto. Così, il “seme incorruttibile” che è stato “piantato in noi” contiene già tutti i frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Cristo e la grande fiamma dell’amore per Dio e dello zelo per il Vangelo si sviluppa da un lucignolo fumante.

Non ci scoraggiamo, dunque, se nel principio della vita cristiana la grazia è poca. Pensiamo, piuttosto, che siamo stati eletti in Cristo “prima della creazione del mondo, perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:4). Dobbiamo guardare al faticoso inizio del nostro pellegrinaggio, considerandolo uno stimolo ad andare avanti verso la perfezione ed una realtà che serve a mantenerci umili. Quando siamo scoraggiati, pensiamo che l’opera che Dio ha cominciato in noi sarà portata a termine (Filippesi 1:6). Infatti, il Signore ci apprezza per ciò che saremo, per ciò cui siamo stati eletti (Romani 8:28) e non per ciò che siamo oggi. Anche noi chiamiamo “albero” una pianticella, perché sappiamo che crescerà. Ricordiamoci che Dio non disprezza “il giorno delle piccole cose” (Zaccaria 4:10). Cristo non le disprezza e gli angeli santi non disdegnano di prestare assistenza ai piccoli, che sono tali, tanto ai loro occhi che a quelli del mondo.

Tuttavia, anche se nel principio della vita cristiana la grazia è poca, essa è molto forte e preziosa. Cristo ha dato valore a luoghi e persone che erano disprezzati. Betlemme, ad esempio, era la più piccola fra le migliaia di Giuda (Michea 5:2; Matteo 2:6); eppure essa diede i natali a Cristo. Il secondo tempio non fu esteriormente maestoso come il primo, però la sua gloria fu maggiore perché il Signore del tempio, cioè Cristo, vi entrò (Aggeo 2:9). La pupilla dell’occhio, pur essendo così piccola, scruta cose molto grandi come il cielo. Una perla, sebbene sia di dimensioni molto ridotte, ha molto valore. Così, nel mondo, non v’è nulla che abbia più valore di un po’ di grazia nel cuore!

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Quello che hai appena letto è il capitolo 5 del libro La canna rotta e il lucignolo fumante.

 

La canna rotta e il lucignolo fumante
di RICHARD SIBBES
Editore: Alfa & Omega; 173 pagine
Prezzo copertina: € 12,00

Dettagli e acquisto


INDICE DEL LIBRO

Prefazione all’edizione Italiana
Al lettore

1. Spiegazione e divisione del testo
2. Spiegazione delle espressioni
3. Cristo non frantumerà la canna rotta
4. I segni della vera umiliazione e la diversa intensità delle afflizioni
5. Nel principio della vita cristiana la grazia è poca
6. La grazia è presente in un cuore corrotto
7. Cristo non renderà vano un inizio debole e stentato
8. I pastori devono agire con discrezione con chi è all’inizio della vita cristiana
9. Anche chi è in autorità deve agire con discrezione verso i più deboli
10. Criteri per capire se noi siamo dei lucignoli che Cristo non spegnerà
11. Segni di un lucignolo fumante che Cristo non spegnerà
12. Come rimuovere quei dubbi che ostacolano il nostro conforto
13. Atteniamoci ai nostri doveri nonostante la debolezza
14. I nostri doveri e lo scoraggiamento
15. Infermità, scrupoli e come riacquistare la pace perduta
16. Non crediamo a Satana quando ci presenta una falsa immagine di Cristo
17. Un richiamo a quelli che peccano contro la misericordia di Cristo
18. Cristo farà trionfare la giustizia
19. Cristo regnerà nei nostri cuori con mansuetudine e dolcezza
20. Cristo regna con giustizia e sapienza
21. Dove c’è vera sapienza e ordine Cristo regna
22. Il regno di Cristo è vittorioso
23. Evidenze e direttive
24. Un appello universale a schierarsi dalla parte di Cristo
25. Il regno di Cristo si dimostrerà vittorioso al cospetto di tutti
26. Solo Cristo può far trionfare questo regno
27. Non si può ottenere la vittoria senza conflitti
28. Andiamo avanti senza scoraggiarci perché la vittoria è nostra

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