La prominenza della predicazione nel libro degli Atti

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Le missioni (30) - di Paul David Washer

 

«La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme…» Atti 6:7

«Ti scongiuro… predica la parola; insisti in ogni occasione, favorevole e sfavorevole» 2 Timoteo 4:1-2

In questa serie, in diversi articoli, ci siamo già occupati dell’importanza delle Scritture e della grandissima importanza che esse rivestono nel compimento del “grande mandato”. Tuttavia, quanto è stato già detto, risulterebbe piuttosto incompleto se non si considerasse anche la centralità della predicazione della Scrittura in tutta l’attività missionaria. Se consideriamo il libro degli Atti e le epistole, risulta molto evidente che la gran parte delle energie e della nostra forza nello svolgere l’attività missionaria dev’essere spesa primariamente nel compiere l’opera di predicatori, insegnanti ed evangelisti. Costoro, infatti, spendono la maggior parte del loro tempo nello studio della parola di Dio, nel pregare per l’avanzamento del regno di Dio e nel proclamare la parola di Dio a ogni persona. Il dato di fatto che, purtroppo, non è questo lo scenario che troviamo nel campo missionario è una delle ragioni primarie della debolezza e dell’inefficacia dei missionari contemporanei.

 

Dal libro degli Atti comprendiamo che il progresso del regno di Dio è sempre direttamente correlato alla proclamazione della sua parola. Le tremila persone che furono aggiunte alla chiesa nel giorno di Pentecoste furono il risultato diretto dell’ascolto e dell’accoglienza della parola di Dio1. In Atti 6:7 «il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme» perché «la parola di Dio si diffondeva». Luca, per descrivere il progresso del Vangelo, utilizza espressioni simili a queste per altre tre volte:

«La Parola di Dio progrediva e si diffondeva sempre di più»2.

«La Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione»3.

«La Parola di Dio cresceva e si affermava potentemente»4.

Da questi versetti impariamo che il modo in cui possiamo promuovere il progresso migliore del grande mandato nel mondo è quello di dedicarci alla predicazione e all’insegnamento del Vangelo e di tutto il consiglio di Dio. C’è un’innegabile relazione diretta tra la promulgazione della parola di Dio e l’espansione del regno di Dio. Per questa ragione la più grande preoccupazione e occupazione del missionario dovrebbe essere la comunicazione del messaggio del Vangelo mediante l’esposizione delle Scritture al maggior numero possibile di persone. Piuttosto che perdere tempo cercando di scoprire quale sia la “chiave” per avere accesso alla cultura del luogo allo scopo di ottenere un rapido avanzamento del Grande Mandato, dovremmo dedicarci all’uso di tutti i mezzi e della metodologia che Dio ci ha dato: predicare la sua parola per le strade, nelle case e dai pulpiti delle chiese! Non esistono scorciatoie o vie agevoli per raggiungere il mondo con il messaggio del Vangelo. Non esiste alcuna “formula magica” per fare aprire le porte chiuse delle culture umane. Sono necessari uomini che conoscono il loro Dio, le loro Bibbie, che pregano affinché le porte si aprano e che poi oltrepassino quelle stesse porte andando nel mondo annunciando la parola di Dio! Sono necessari dei seminatori che spargono il buon seme5! Quei servi devoti al loro Signore che “vanno per le strade e lungo le siepi per costringere le persone ad entrare, affinché la sua casa sia piena”6.

La verità affermata e riaffermata nel paragrafo precedente viene ulteriormente confermata dalla convinzione della pratica degli stessi apostoli. Secondo l’epistola di Giacomo «La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo»7. Tuttavia, quando nella chiesa apostolica si presentò la necessità della cura delle vedove, gli apostoli risposero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense»8. E, conseguentemente, incaricarono «uomini di buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza» affinché svolgessero quel compito9, mentre, per quanto riguardava loro, affermarono che si sarebbero dedicati «alla preghiera e al ministero della parola»10. La medesima convinzione e la stessa pratica possiamo riscontrarle nel ministero dell’apostolo Paolo. La Scrittura, infatti, ci dice che, quando poté contare su un sostegno finanziario, si «dedicò completamente alla Parola»11.

Osservando la vita e il ministero degli apostoli o della chiesa in generale, vediamo che la predicazione delle Scritture costituiva proprio la loro grande convinzione e che tutti loro vissero coerentemente ad essa. Tutti credettero davvero, di essere degli uomini ai quali Dio aveva «comandato di annunziare al popolo e di testimoniare che egli [Gesù Cristo] è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti»12, e che tutto ciò dovessero farlo a prescindere dal favore delle circostanze. Quando i capi dei giudei minacciavano di perseguitare la chiesa, i credenti s’incontravano per pregare13. Ed anche allora, piuttosto che chiedere al Signore che allontanasse o che facesse cessare la persecuzione, lo supplicavano che egli concedesse loro la potenza necessaria per annunciare la sua parola con franchezza14. E il risultato della loro preghiera fu che «tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza»15. Quando, a causa della predicazione di Stefano e del suo martirio propiziato dallo zelo cieco di Saulo, «vi fu una grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme, tutti furono dispersi per le regioni della Giudea e della Samaria»16. Tuttavia, ciò che il Diavolo e gli uomini da lui influenzati avrebbero voluto fare per far soffrire del male alla chiesa, Dio lo utilizzò per il bene e «quelli che erano dispersi se ne andarono di luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola»17. Insomma, sembra proprio che, niente meno, il martirio avrebbe potuto fermare la chiesa apostolica dalla sua spinta irrefrenabile di predicare la parola di Dio!


NOTE

1 Atti 2:41

2 Atti 12:24

3 Atti 13:49

4 Atti 19:20

5 Si veda la parabola del seminatore: Matteo 13:3-9

6 Luca 14:23

7 Giacomo 1:27

8 Atti 6:2

9 Atti 6:3

10 Atti 6:4

11 Atti 18:5

12 Atti 10:41-42

13 Atti 4:23-31

14 Atti 4:29

15 Atti 4:31

16 Atti 8:1

17 Atti 8:4 si veda anche 11:19